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IL CALAPRANZI

Compagnia Teatro Zeta / Zeta Actor studio
regia di Manuele Morgese
Dove e quando

martedì 26 Luglio 2022, 18:00
Auditorium del Parco

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di Harold Pinter
traduzione di A. Serra di Cassano
regia di Manuele Morgese
con Walter Mameli e Giuseppe Vignolo


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Morgese firma la regia di un testo molto noto e affronta, dopo Camus, Pirandello ed Hesse un altro Premio Nobel per la letteratura come Harold Pinter.

L’azione si sviluppa in un seminterrato spoglio e desolato dove due uomini, Ben e Gus sono in attesa di qualcosa. Ben è il più autoritario e trascorre il tempo leggendo il giornale, Gus invece è passivo ma è l’unico che utilizza la parola in modo positivo, facendo domande, le quali però non trovano mai risposta. Ne derivano dialoghi vuoti, illogici, irrazionali.

Nel corso delle battute si scopre che essi sono due sicari professionisti che attendono istruzioni da un misterioso capo, che sembra comunicare con loro tramite un calapranzi, dal quale vengono fatti scendere oggetti e messaggi. Non conoscono la loro vittima, sanno solo che prima o poi entrerà dalla porta dello scantinato dove sono chiusi e loro dovranno ucciderla.

I due protagonisti Ben e Gus, con due personalità diametralmente opposte ma complementari riempiono il tempo tra dialoghi apparentemente vaghi ma impregnati della loro personale visione del mondo. Lavorano in coppia da tempo e nella piece, trascorrono la giornata in una snervante attesa; in un contesto che diviene sempre più soffocante Gus inizia a porsi delle domande, mentre Ben è ormai pedina del sistema. 

Il testo di Pinter è una metafora dell’oscura struttura piramidale del potere resa drammaturgicamente attraverso la figura del calapranzi e della tendenza umana alla scelta dell’ignoranza. Tutto lo spettacolo è costruito sullo squilibrato equilibrio, ai limiti del grottesco dei due protagonisti.

La regia di Manuele Morgese lascia intatto il sapore “inglese” della pièce, anche con un certo tocco di delicato humor, e attraverso un gioco squisitamente teatrale sfiora le atmosfere del miglior Beckett restituendo al pubblico l’originalissima drammaturgia pinteriana, in un climax a tratti filosofico capace di svelare la gamma delle umane incertezze dell’uomo di oggi. Testo attualissimo, meccanismo teatrale impeccabile.


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